Claudia - Una Biomedica in Cucina

Cuori di ravioli al baccalà con burro, erbette e pinoli

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Per il ripieno
Per l'impasto
1 Iniziare con la preparazione del ripieno per i ravioli, quindi mettere olio e burro in padella e lasciar sciogliere quest'ultimo a fuoco medio. 2 Aggiungere ora l'aglio e il baccalà precedentemente pulito e sminuzzato e lasciar cuocere per circa 5 min. 3 Trascorso il tempo aggiungere le foglioline di maggiorana, i pinoli e la mollica di pane e lasciar cuocere il tutto per circa 10 min. 4 Spegnere il fuoco, mettere tutto in un tritatutto e frullare. 5 Quando il frullato si sarà intiepidito aggiungere il parmigiano e l'uovo e girare bene il tutto con un cucchiaio per ottenere un ripieno bello omogeneo e consistente. 6 Preparare quindi l'impasto dei ravioli mescolando insieme la farina con le uova e il pizzico di sale. 7 Quando l'impasto risulterà essere bello liscio, stendere in sfoglie sottili con l'aiuto di una macchina per la pasta o di un mattarello. 8 Dalle sfoglie ottenute ricavare con l'aiuto di un tagliabiscotti delle forme di cuore o a piacere. 9 Distribuire con un cucchiaino l'impasto su di una forma, inumidire il contorno con un dito bagnato e mettere sopra a coprire un'altra forma di pasta ritagliata. 10 Per chiudere bene fare forza per tutto il contorno con i denti di una forchetta. 11 Procedere in questo modo per la preparazione di tutti i ravioli. 12 Preparati tutti i ravioli, mettere sul fuoco una pentola capiente piena d'acqua e portare ad ebollizione, quindi salare, buttare i ravioli e lasciar cuocere per circa 5 minuti. 13 Nel frattempo sciogliere il burro a fuoco dolce in una padella ed aggiungere, prestando attenzione a non bruciare il burro: le foglie di salvia, i rametti di rosmarino e i pinoli. 14 Trascorso il tempo di cottura dei ravioli, prendere uno a uno con la ramina e mettere nella padella con il sugo, condire bene e servire ben caldi.

In una contrada che si chiamava Bengodi, [...] eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti che niuna altra cosa facevan che far maccheroni e ravioli e cuocergli in brodo di capponi, e poi gli gittavan quindi giù, e chi più ne pigliava più se n'aveva.

Giovanni Boccaccio